Un ascensore senza fune in un’azienda di funi!
Negli ultimi anni la ditta Jakob AG, specializzata nella produzione di funi, è cresciuta notevolmente. Il cuore della nuova parte di stabilimento, aggiunta nel 2022, è un ascensore speciale AS del modello CargoLift Pro, realizzato su misura per le esigenze del cliente. Il fatto che, in un’azienda di funi, il nuovo ascensore sia azionato con un sistema idraulico e non a fune, può sembrare strano ma ha ragioni ben precise.
Negli ultimi anni la ditta Jakob AG, specializzata nella produzione di funi, è cresciuta notevolmente. Il cuore della nuova parte di stabilimento, aggiunta nel 2022, è un ascensore speciale AS del modello CargoLift Pro, realizzato su misura per le esigenze del cliente. Il fatto che, in un’azienda di funi, il nuovo ascensore sia azionato con un sistema idraulico e non a fune, può sembrare strano ma ha ragioni ben precise.
La ditta Jakob AG produce funi metalliche da oltre un secolo. La tecnologia è rimasta fondamentalmente la stessa: le collaudate macchine di produzione svolgono il loro lavoro da decenni. Eppure sono più vecchie di alcuni collaboratori di Jakob, prossimi alla pensione. «Quando abbiamo rinnovato questa parte dello stabilimento, nel 2018/19, abbiamo lasciato intatto il piano terra e le macchine che vi erano installate e abbiamo immagazzinato tutto in un locale provvisorio. Lì, abbiamo portato avanti la produzione, mentre intorno nasceva il nuovo edificio sostitutivo», ricorda Emanuel Jakob, COO dell’azienda. Tutt’altra situazione, invece, si è presentata per il più recente ampliamento, progettato praticamente da zero e annesso al complesso esistente. La parte di stabilimento aggiunta ospita ora Habegger Maschinenfabrik AG di Thun, acquisita nel 2016 come società affiliata e integrata in Jakob AG dal 2022. Si tratta di un’azienda specializzata da decenni in cavi metallici, che integra così perfettamente il core business di Jakob AG.
Più spazio per una maggiore efficienza
In termini molto semplificati, una macchina a fune Habegger è costruita intorno a un puzzle tridimensionale con decine e decine di pezzi dalle forme e le origini più diverse. La maggior parte dei
componenti è prodotta da Jakob AG, alcuni sono forniti da produttori esterni. L’aspetto più complesso, soprattutto in tempi di ritardi nelle consegne e penuria di materiali, è avere sempre a disposizione tutti i pezzi in quantità sufficiente per realizzare la produzione di una serie dopo l’altra.
Questo richiede una logistica modernissima e ampie aree di stoccaggio. Perché per essere efficienti, serve anche spazio.
Quattro piani collegati verticalmente
Nel nuovo regno di Habegger, è un montacarichi dell’affiliata di AS Boltshauser con una portata nominale di sette tonnellate a collegare verticalmente i quattro piani, lungo un’altezza di corsa di 12,57 metri. Grazie a questo montacarichi, i componenti dei sistemi a fune realizzati in house passano dai piani produttivi al magazzino nel seminterrato, mentre i pezzi forniti da produttori esterni vengono caricati direttamente dai camion alla cabina dell’impianto, lunga sei metri e larga tre, passando dalla porta esterna del montacarichi, quindi trasportati e stoccati a loro volta nel seminterrato. Di norma, ogni pallet contiene componenti per un peso totale di circa una tonnellata e per ogni corsa vengono trasportati fino a sei pallet. «Per noi è fondamentale innanzitutto poter trasportare il maggior numero possibile di pallet alla volta, e farlo a un certo ritmo», spiega Emanuel Jakob, che illustra in questi termini il suo concetto di efficienza: «Inoltre, sono sempre a bordo anche il carrello elevatore e il relativo operatore. Questo incrementa ulteriormente l’efficienza dei nostri processi di lavoro.»
Enormi picchi di energia
Alla luce di queste condizioni, nell’azienda di funi non era possibile installare un ascensore standard, con sistema di movimento verticale a fune. «Con carichi fino a sette tonnellate e la velocità di corsa che desideravamo, era necessario un ascensor idraulico. Un ascensore elettromeccanico era fuori discussione, dato che la testata del vano oltrepassava il tetto», sono le parole con cui Beat Leu (Vendita nuovi impianti AS) delinea gli aspetti tecnici dell’impianto, che sale e scende a una velocità di 70 centimetri al secondo: «Un montacarichi con una tale portata nominale presenta sfide importanti, anche per l’edificio. Per esempio, nella fossa si è resa necessaria una fondazione rinforzata, in grado di reggere forze fino a 160’000 di newton.»
L’azienda organizza la logistica in modo che l’ascensore venga utilizzato piuttosto di rado, ma in quei casi deve essere completamente carico. L’avvio richiede una corrente di ben 340 ampere. Chiaramente, la fornitura di energia elettrica esistente di Jakob AG non era sufficiente per soddisfare i nuovi requisiti. L’impianto elettrico è dunque stato fornito di una linea speciale per il nuovo ascensore. Ma Emanuel Jakob non si sente in colpa per questo: «In un’ottica complessiva, il fabbisogno di energia elettrica di questo ascensore è marginale, anche se in realtà per una singola corsa consuma molto. Ma a conti fatti, in termini di efficienza energetica, è meglio usare più corrente per ogni corsa se in questo modo si riesce a ridurre il numero di corse. Inoltre, sul tetto dei nostri stabilimenti abbiamo installato un impianto fotovoltaico molto esteso e produciamo autonomamente due terzi dell’energia elettrica necessaria per la nostra attività aziendale. Per noi è fonte di grande orgoglio!»
I prodotti AS in funzione:
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