Grandi ascensori per un grande palco.
Se si bloccano, lo spettacolo all’Opernhaus di Zurigo non può andare in scena: da oltre 40 anni, due giganteschi montacarichi di AS svolgono in modo affidabile il loro lavoro al servizio della cultura.
Se si bloccano, lo spettacolo all’Opernhaus di Zurigo non può andare in scena: da oltre 40 anni, due giganteschi montacarichi di AS svolgono in modo affidabile il loro lavoro al servizio della cultura.
«In realtà l’ascensore è troppo piccolo per le nostre esigenze», spiega Andreas Rasche. Quello che dice potrebbe sembrare assurdo. Il maestro di scena dell’Opernhaus di Zurigo si trova di fronte a un ascensore con due porte enormi, attraverso le quali potrebbe facilmente passeggiare una giraffa. Non dovrebbe nemmeno abbassare il capo. Il montacarichi è lungo 5,40 metri, largo 3,30 e alto 7,90. Le misure sono stampate a grandi cifre sulla parete. L’ascensore sale direttamente fino al palco dell’opera. «Con esso trasportiamo tutto su e giù», spiega Rasche.
Per l’opera «Sigfrido» di Richard Wagner, per esempio, è un albero gigante. «L’albero ci sta a malapena, ma dobbiamo sempre smontare prima le radici. Ci vuole tempo», spiega Rasche. E il tempo è fondamentale nell’allestimento di una scena. Sul palco dell’Opernhaus, largo più di 12 metri e profondo 24 metri, c’è molto spazio per il materiale. «In media, per smontare la scenografia di un’opera e montare quella di un’altra occorrono circa dieci corse in ascensore», sottolinea Rasche. L’ascensore sale e scende lentamente. Una corsa dura circa 5 minuti.
Al termine della prova si passa alla prossima scenografia
Cambiare scenografia è la follia quotidiana del teatro. Dopo le prove del mattino, occorre allestire lascenografia per lo spettacolo della sera. E quandocala il sipario e gli spettatori tornano a casa, la squadra dietro le quinte si mette al lavoro per preparare tutto per la prova del mattino successivo.
Il team di Andreas Rasche è composto da 40 persone. «Lavoriamo a turni», spiega. L’enorme ascensore idraulico impiega ben 5 minuti per salire o scendere. «Nel frattempo siamo diventati esperti nel caricare il materiale, è necessario poter trasportare il più possibile in una volta sola», afferma Rasche. Chi costruisce le quinte ha a disposizione un secondo ascensore, anch’esso un montacarichi idraulico dalle dimensioni abbondanti: 8,5 metri di lunghezza, 2,65 metri di larghezza e 2,89 metri di altezza. Anche in questo caso, questi numeri impressionanti sono scritti in evidenza sulla parete. Il messaggio è chiaro: non bisogna perdere tempo per capire se qualcosa ci entra o meno.
Il secondo ascensore è anche quello dedicato alle consegne. Da una stanza attigua al palco conducealla strada dietro il teatro. Da lì può essere caricatodirettamente. Il teatro ha fatto costruire specialicarrelli per il trasporto. «I carrelli per le quinte siadattano perfettamente all’ascensore per le consegne», afferma Rasche.
Gli ascensori sono essenziali per l’attività del teatro
L’Opernhaus di Zurigo è una delle più grandi istituzioni culturali della Svizzera. Il teatro offre poco meno di 1300 posti a sedere. È impensabile che uno spettacolo inizi troppo tardi o addirittura che debba essere cancellato per un difetto dell’ascensore.
«Per questo i due ascensori sono molto importanti», spiega Andreas Kägi. Il Service Leader di AS Ascensori conosce bene i due ascensori. «Li ho seguiti quando ero ancora un giovane tecnico dell’assistenza. Oggi sono a capo dei team che si occupano dei due ascensori», afferma. Trasmette il proprio know-how ai colleghi. «L’esperienza e la conoscenza del cliente sono fondamentali. Solo così si sa come organizzarsi e improvvisare quando per una volta non c’è tempo per pensare.
Risolto un guasto durante la pausa
E l’esperienza di Kägi è grande. Nell’Opernhaus ne ha vissute tante. «Durante le pause di uno spettacolo abbiamo già dovuto riparare un guasto all’ascensore, in modo che la rappresentazione dell’opera potesse continuare senza intoppi e senza ritardi. Dopo lo spettacolo, abbiamo lavorato tutta la notte e risolto il problema», racconta Kägi. È anche capitato di dover lavorare nel fine settimana o di eseguire altri incarichi speciali. «Questo è ciò che contraddistingue AS», afferma Kägi. «Conosciamo i nostri impianti e le esigenze della nostra clientela, per cui, se necessario, facciamo anche l’impossibile. La collaborazione con l’Opernhaus è eccellente. «A causa dei servizi di manutenzione periodici, siamo spesso sul posto. Di conseguenza, facciamo quasi parte del team», afferma Kägi. Anche Andreas Rasche è d’accordo. «I colleghi di AS sono a nostra disposizione quando ne abbiamo bisogno.»
Oltre a prevenire qualsiasi tipo di guasto, la sfidapiù impegnativa consiste nell’effettuare lavori dimanutenzione e riparazioni al di fuori delle provee delle rappresentazioni del teatro. «Approfittiamodelle ferie estive dell’Opernhaus: durante queste
due settimane possiamo effettuare eventuali riparazioni sul palco», afferma Kägi. A tal fine, insieme all’Opernhaus sta pianificando gli investimenti per diversi anni. Il prossimo luglio, per esempio,saranno sostituite tutte le porte del vano di carico
dell’ascensore per le consegne. Hanno già 40 anni. «Un fabbro realizza su misura le porte che pesano 400 kg», spiega Kägi. L’installazione in estate garantirà che l’ascensore sia pronto anche per la prossima stagione.
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