Un progetto futuristico in legno.

Testo: Daniel Schriber Foto: Corinne Glanzmann, 5 min. tempo di lettura
Un progetto futuristico in legno.

Pirmin Jung non è solo un imprenditore all’avanguardia, ma un vero e proprio visionario. Di quelli che amano condividere con gli altri le proprie idee e i propri pensieri. «Ho presentato il nostro progetto già centinaia di volte», riferisce sorridendo il titolare e amministratore delegato di PIRMIN JUNG Schweiz AG. Non che gli dispiaccia parlarne, anzi: «Più persone riusciamo a ispirare con la nostra visione, meglio è.» Il motivo del grande interesse suscitato da Pirmin Jung si trova a Sursee in Centralstrasse 34, a soli cinque minuti a piedi dalla stazione ferroviaria. Qui, nel cuore della cittadina, lo studio di ingegneria e progettazione attivo in tutta la Svizzera ha progettato e realizzato un edificio residenziale e per uffici di sei piani in legno.

Il progetto è nato dall’esigenza di avere più spazio, poiché la vecchia sede di Rain stava sempre più stretta all’azienda, in forte crescita. Non appena un collaboratore ha segnalato al titolare questo lotto edificabile nel centro di Sursee, Pirmin Jung non ha perso tempo: «Ho fatto un’offerta d’acquisto ai proprietari la settimana stessa.» Una volta concluso l’affare, è stato avviato il progetto. Nell’ottobre 2022, dopo quasi due anni di lavori, la società PIRMIN JUNG è riuscita a trasferirsi nella sua nuova sede e poco dopo, alla cerimonia di inaugurazione, oltre 2000 persone hanno avuto l’opportunità di ammirare con i propri occhi questo straordinario prodotto all’avanguardia «made in Sursee».

Legno quasi interamente locale

In primavera, quando ci siamo recati sul posto, ci è stato chiaro sin dal primo istante che, pur avendola già presentata centinaia di volte, Pirmin Jung non è mai stanco di esaltare questa futuristica opera in legno, progettata dall’architetto lucernese Marc Syfrig e dal suo team. In un’elegante sala riunioni, l’imprenditore descrive infatti il progetto con verve e passione. «Da 24 anni svolgiamo un lavoro pionieristico nella progettazione di costruzioni in legno sostenibili. È nostra intenzione continuare a dare l’esempio nel settore, indicando la strada verso l’edilizia del futuro, rispettosa dell’ambiente e del clima.»

Che nel caso di Sursee ha preso la forma di un corpo concepito fin dalle primissime fasi in modo da utilizzare materiali con il minor grado possibile di emissioni di CO2. Come suggerisce il nome, quasi
tutti i componenti sono in legno: gli elementi portanti delle pareti, i soffitti degli uffici, la facciata esterna, la maggior parte dell’isolamento, le strutture portanti e persino i sottofondi dei due vani ascensore. L’unica eccezione è il piano interrato. «Siccome è al livello della falda freatica, lo abbiamo dovuto realizzare in calcestruzzo», spiega Jung, quasi scusandosi. Ove possibile, è stato utilizzato legno proveniente da foreste locali. Solo pochissimi componenti, non disponibili sul territorio nazionale, provengono da Paesi confinanti. «Utilizzare prevalentemente legno svizzero ci ha permesso di sostenere la catena di creazione del valore locale e, in più, di ridurre al minimo i tragitti di trasporto e di conseguenza le emissioni di CO2.» Anche il sistema energetico e di mobilità della casa sono sostenibili: nel parcheggio sotterraneo, l’azienda ha costruito meno posti auto di quelli consentiti, in compenso sono disponibili diversi veicoli elettrici di Mobility, alimentati con la corrente generata dall’impianto fotovoltaico installato sul tetto dell’azienda.

Un progetto esemplare di edilizia digitale

Un’altra particolarità della «Casa del legno» è di essere stata progettata e realizzata interamente in digitale. Per farlo, il committente ha utilizzato il metodo BIM/VDC (Building Information Modeling). «È un metodo in cui la progettazione, la costruzione e la gestione dell’edificio sono supportate da un software specifico», spiega Pirmin Jung. Pertanto l’intero edificio e i relativi dati dell’opera edilizia sono modellati, combinati e registrati in digitale. «Prima di iniziare i lavori, BIM crea una copia digitale che consente di controllare e ottimizzare i dettagli dell’edificio in vista della realizzazione», chiarisce Jung. «Per molti dei nostri partner questo metodo era un mondo del tutto nuovo.» Non sono dunque mancate le difficoltà. Per esempio, anziché stampare progetti cartacei e scambiarsi e-mail, il team di progettazione disponeva di tutte le informazioni in formato digitale in qualsiasi momento. «Ciò ha consentito di affrontare progressivamente tutte le questioni emerse nel corso della progettazione, direttamente sul modello digitale, e di risolverle con un approccio interdisciplinare.»

Un percorso nuovo per AS Ascensori

La «Casa del legno» presenta anche due ascensori (del modello SwissLift) targati AS Ascensori: uno in grado di trasportare 900 chilogrammi o 12 persone, l’altro 640 chilogrammi o 8 persone. Come il resto della struttura, anche gli ascensori sono stati progettati e realizzati secondo il metodo BIM. «In altri mercati questa procedura è la norma, ma per noi la Casa del legno è stata il primo progetto BIM», afferma Dieter Biedermann, Responsabile Vendita nuovi impianti. «Questo ha richiesto un po’ più di tempo, specialmente all’inizio. Alla fine, però, per noi e per tutto il team di montaggio di AS è stata una grande opportunità partecipare a un progetto così entusiasmante, innovativo e sostenibile.»

Dieter Biedermann e il suo team si sono appoggiati a Ruth Gasser, collaboratrice di lunga data di Schindler che, nel ruolo di Senior Global BIM Manager at Global Large Projects, ha affiancato il team AS nella realizzazione del progetto. L’ingegnera, abituata in passato a disegnare e progettare sul tavolo da disegno, non ha dubbi: «Negli anni a venire il numero di progetti edilizi interamente digitali aumenterà notevolmente.» Già oggi molti progettisti specializzati lavorano in un ambiente digitale 3D. «Ciò che manca ora è l’integrazione di tutti i modelli e i metadati digitali dei diversi settori.» Ma il futuro va in questa direzione. Anche Dieter Biedermann lo sottolinea: «Negli ultimi mesi abbiamo investito molto per sviluppare queste competenze presso AS, in modo da poter gestire autonomamente, in futuro, progetti come questo.» In primavera, infatti, il personale AS dei settori vendita e ingegneria ha ottenuto una formazione approfondita sul tema. Un’ottima iniziativa, come evidenzia anche l’esperta di BIM Ruth Gasser. «BIM non riguarda solo la realizzazione. Ha un ruolo sin dalla vendita, lungo l’intera catena di creazione del valore, fino alla manutenzione.» È quindi fondamentale che le imprese e il loro personale siano al passo con questa evoluzione. «BIM è
una grande opportunità che apre nuove prospettive.» Una frase condivisa in pieno da Pirmin Jung. Per la realizzazione digitale della nuova sede, PIRMIN JUNG Schweiz AG ha addirittura vinto il rinomato
premio di architettura Arc nella categoria BIM dedicata alle innovazioni futuristiche.

Nel frattempo, PIRMIN JUNG ha già in serbo un’altra impresa. Nei prossimi anni l’azienda di Sursee collaborerà all’aeroporto di Zurigo alla progettazione e alla costruzione principalmente in legno del più grande dock aeroportuale mai realizzato. Quando sarà il momento, Pirmin Jung non esiterà a presentarlo in pubblico.

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